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Asimov, la crisi ed il pensiero

Immagine di https://www.flickr.com/photos/uflinks

Da Isaac Asimov, “Cronache della Galassia”, 1951

Hari Seldon: Io non sostengo che riusciremo a impedire la caduta. Ma non è ancora troppo tardi per accorciare l’interregno che seguirà. È possibile, signori, ridurre la durata dell’anarchia a un solo millennio, se si permette al nostro gruppo di continuare la sua opera. Siamo in un momento delicato della storia. L’enorme massa degli eventi che incombe sulla civiltà deve essere deviata. Non sarà possibile fare molto ma forse lo sforzo basterà a eliminare ventinovemila anni di miseria dalla storia dell’umanità.

Avvocato della Commissione: Come pensate di riuscirci, dottor Seldon?

Hari Seldon: Conservando il sapere dell’umanità. La somma delle conoscenze umane supera le capacità di ogni singolo individuo; e anche di migliaia di individui. Con la distruzione della nostra costruzione sociale, la scienza verrà spezzettata in milioni di parti. Gli individui conosceranno poco meno che una sfaccettatura di tutto ciò che c’è da sapere. Da soli saranno indifesi e inutili. Tali frammenti insignificanti di conoscenza non saranno trasmessi e si disperderanno attraverso le generazioni. Se però prepariamo un gigantesco sommario di tutto il sapere, esso non andrà mai perduto. Le generazioni successive costruiranno sopra queste basi senza doverle riscoprire. Un millennio farà il lavoro di trentamila anni.

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Pubblicato il 15 Gennaio 2017 da ciric in Cristianesimo, Dialogo • Tag Asimov, Crisi, dialogo, Guardini, Movimento, pensiero, Ratzinger

Joseph Ratzinger sul dialogo

Un testo di Joseph Ratzinger, del 1968, rimane attualissimo: “Introduzione al Cristianesimo”.

IntroduzioneAlCristianesimo

Di qui, sul dialogo, ho tratto questo passaggio:

Il dialogo non s’instaura, però, automaticamente, non appena gli uomini discorrono su qualcosa. Il colloquio degli uomini perviene, invece, alla sua vera natura soltanto allorché essi non cercano di esporre qualcosa, ma tentano di dire se stessi, quando il dialogo diventa comunicazione. Là, però, dove questo accade, là dove l’uomo esprime se stesso, ivi si parla in certo qual modo anche di Dio, che è il vero e proprio tema delle dispute degli uomini fra di loro sin dai primordi della loro storia. Basta che l’uomo cominci a parlare di sé, perché assieme al lógos dell’essere umano subentri nelle parole del discorso umano anche il Lógos di tutto l’essere. Perciò la testimonianza di Dio ammutolisce là dove il linguaggio si riduce a mera tecnica impiegata per comunicare ‘qualcosa’. Nel calcolo logistico Dio non compare. La difficoltà che noi oggi proviamo a parlare di Dio proviene forse dal fatto che il nostro linguaggio tende sempre più a trasformarsi in puro calcolo, assumendo sempre più la fisionomia d’una mera comunicazione tecnica, mentre è sempre meno, nel lógos, contatto con l’essere comune, tramite cui, o per vaga intuizione o in maniera consapevole, si viene in contatto con il fondamento di tutte le cose.

Pubblicato il 16 Marzo 2016 da ciric in Dialogo • Tag cristianesimo, dialogo
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